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Marco

9 Anni

Marco ha 9 anni ed è Italiano. La madre è ricoverata in una comunità psichiatrica da un anno ed il padre, che non l’ha presa bene, pur amando i suoi bambini, non riusciva a prendersi cura adeguatamente né di Marco né del suo fratellino più piccolo. Così una zia di secondo grado che lavora per il Comune si è preoccupata ed ha segnalato il caso ai Servizi Sociali che hanno pensato che la soluzione migliore per Marco fosse la comunità, in attesa che il padre potesse prendersi cura di lui, magari con l’aiuto di una famiglia di appoggio. Marco si sveglia alle 7:00, ma ha sempre sonno la mattina, mentre la sera non vorrebbe mai dormire. Va a scuola accompagnato da un’educatrice giovane e gentile. Gli piace la scuola soprattutto quando si fa attività fisica o i laboratori perché detesta stare seduto per troppo tempo e dopo un po’ si deve alzare per forza sennò si sente soffocare. Quando torna a casa pranza in cucina con gli altri, e qui cucinano decisamente meglio di papà, poi i compiti. Nel tempo libero che gli rimane gioca un po’ alla playstation, quel Fortnight è davvero divertente, ma c’è un tempo massimo e poi si esce, si va al campetto a giocare a pallone. A Marco da grande piacerebbe fare il calciatore anche se gli adulti vorrebbero sempre, l’ha capito, che rispondesse che vuole fare il medico o l’astronauta… A volte viene il maestro di karate e insegna qualche mossa, alcune sembrano proprio quelle dei film. La cosa più bella che gli è successa da quando è arrivato in comunità è stata l’uscita nel fiume con i caschi. Che avventura, le rocce sembravano uno scivolo! Dopo la doccia, cena, e un po’ di tablet o tv. Per fortuna nel fine settimana può tornare a casa dal padre perché gli manca tanto. Gli manca anche la sua mamma che non vede da tempo, ma a volte gli fa paura. La maestra ha parlato con la psicologa della comunità perché crede che Marco possa avere una diagnosi di ADHD. Stiamo aspettando la visita con l’ASL ed il neuropsichiatra, ma la maestra è comprensiva e sa che oggi ci sono gli strumenti per aiutare Marco ad imparare a convivere con gli altri sia in casa sia a scuola, nel rispetto della sua diversità, ma anche delle regole. Proprio perché ha così tanta energia, Marco ha sempre tanta iniziativa e riesce a relazionarsi bene con gli educatori. Insomma è un bimbo che, come si dice, si fa voler bene e anche se a volte, come tutti, ha i suoi momenti no, per fortuna gli passano in fretta e si mette di nuovo subito in gioco. Il padre è una figura importantissima per Marco e gli educatori collaborano molto con lui, gli danno consigli e lo informano sempre dei progressi di Marco. Anche per Marco la signora bionda che ascolta è un grande aiuto per provare a comprendere alcune emozioni che prova ed alle quali ancora non sa dare un nome.

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Pamela

15 Anni

Pamela ha 15 anni ed è apolide. Proviene da una famiglia numerosa, il padre non c’è più e la madre agli arresti domiciliari. Il percorso che l’ha portata fino a noi in comunità è iniziato con una segnalazione per inadempienza dell’obbligo scolastico. I servizi dopo vari accertamenti hanno notato che non aveva un vero e proprio punto di riferimento in casa. E’ stata poi “pizzicata” a realizzare piccoli furti sul treno per le 5 Terre ed il Tribunale ha emesso un ordine di allontanamento dalla famiglia di origine. E’ con noi da circa 8 mesi.

La mattina Pamela si sveglia alle 7, si prepara, fa colazione con gli altri ragazzi e poi va a piedi a Scuola. Frequenta la seconda media perché ha perso tre anni a causa delle assenze. A scuola c’è un educatore che la aiuta a rimettersi in pari. Le piace la scuola, soprattutto quando si parla di scienza e di natura, anche se a volte si annoia, soprattutto con la storia, e si perde nei suoi pensieri. Tornata da scuola dopo aver mangiato e aver fatto, un po’ controvoglia, i compiti, partecipa alle attività della comunità: lezioni di rap, chitarra, pallavolo e a volte un film. Le piace ascoltare la musica ed ha insegnato a ballare alla sua compagna di stanza che invece era proprio rigida come un baccalà. Spesso esce per incontrare le amiche nel paese ed a volte le viene voglia di correre. La sera dopo la doccia e la cena passa un po’ di tempo sul divano davanti alla TV, ma poi se c’è un computer libero preferisce i video su Youtube. Ormai la televisione fa solo cose per vecchi mentre su Youtube c’è un mondo da scoprire! Anche lei sta provando a registrare qualche video con un gruppo di ospiti. Magari un giorno diventerà una influencer… Intorno alle 22:30 va a dormire. Pamela deve rielaborare la sua storia con l’aiuto di professionisti, perché da sola sente solo una matassa di dolore in fondo allo stomaco che non sa come sciogliere e a volte le fa venire la nausea: chi è, da dove viene, che cosa c’è di buono in quello che aveva prima e che cosa vorrebbe fare in futuro. Non è stato facile adattarsi in comunità all’inizio, perché l’hanno obbligata ad andare e lei non voleva lasciare la sua casa e le sue cose, perché erano tutti volti sconosciuti e bisognava rispettare regole che non comprendeva. Tutti le sembravano caduti dalla luna…oltretutto non sempre capiva quello che dicevano gli altri, con quell’accento un po’ duro, perché la sua lingua materna è un’altra ed ha suoni così melodiosi… Ma Pamela è una ragazza che ha 15 anni è già una piccola adulta, che ama la vita, a cui piace conoscere nuove persone, è curiosa e ha voglia di scoprire il mondo ed esserne protagonista. Ora gli educatori, che dopo averli conosciuti davvero non sono così male, l’aiutano con l’Italiano e la correggono, con dolcezza, quando commette qualche errore. C’è anche una signora bionda gentile che le fa un sacco di domande, l’ascolta con attenzione (ed è bello perché gli adulti non sempre ascoltano) e l’aiuta a capire che sta a lei provare a diventare la Pamela che davvero vorrebbe essere.